Gli Escarton
Il Delfinato era un regno autonomo il cui sovrano, chiamato Delfino, regnava su un territorio principalmente composto da montagne e che comprendeva ciò che oggi è parte delle regioni francesi Rhône – Alpes e Provence – Alpes – Côte d’Azur, oltre che alcune vallate oggi appartenenti all’Italia, tra cui l’Alta Valle Susa e la Val Chisone.
Il 29 maggio 1343 i rappresentanti delle comunità locali conclusero con il Delfino uno speciale accordo dove, in cambio di una somma di 12.000 fiorini d’oro e una rendita annua di 4.000 ducati, il Delfino cedeva alle popolazioni locali tutti i diritti che questi aveva su di esse.
Rimasto privo di eredi e in gravi difficoltà finanziarie, pochi anni dopo, il Delfino Humbert II cedette al Re di Francia i propri possedimenti il 31 marzo 1349, non senza aver però prima siglato il 13 marzo 1349 lo Statuto Delfinale, contenente l’impegno da parte di tutti i futuri successori del Delfino a mantenere inalterate le libertà e i privilegi concessi nella Carta del 1343.
Il Brianzonese, il Queyras, l’Alta Valle Varaita, la Valle Chisone e l’Alta Valle Susa formarono così insieme una piccola entità autonoma suddivisa in cinque Escarton (o Écarton secondo la moderna grafia Francese). Ogni Escarton raggruppava le comunità di ogni singola vallata, che si riunivano per trattare delle proprie questioni, prima di partecipare all’assemblea dell’Escarton général o Grand Escarton.
Murales di Rita Conti - Fraz. Laux (Usseaux)
Inizialmente il termine escartonare significava stabilire la quota personale d’imposta di ognuno dei gruppi che componevanon il Grand Escarton.
Per meglio comprendere la demografia di queste valli può essere utile osservare l’elenco delle 51 comunità che componevano questa piccola realtà a statuto speciale di cui Briançon ne era la capitale amministrativa e Oulx quella religiosa.
L’Escarton d’Oulx comprendeva 22 comunità:
Les Arnauds, Bardonecchia, Beaulard, Bousson, Cesana, Champlas du Col, Chiomonte, Désertes, Exilles, Fenils, Mélézet, Millaures, Mollières, Oulx, Rochemolles, Rollières, Salbertrand, Sauze d’Oulx, Sauze di Cesana, Savoulx, Solomiac e Thures.
L’Escarton di Briançon comprendeva 12 comunità:
Briançon, CerVièrës, Monginevro, le Monestier, Névache, Puy Saint André, Puy Saint Pierre, Saint Chaffrey, Saint Martin de Queyrières, la Salle, Vallouise e Villar Saint Pancrace.
L’Escarton del Queyras comprendeva 7 comunità:
Abriès, Aiguilles, Arvieux, Château Ville – Vieille, Molines, Ristolas e Saint Veran.
L’Escarton di Pragelato o di Valchisone comprendeva 6 comunità:
Fenestrelle, Meano, Mentoulles, Pragelato, Roure e Usseaux.
L’Escarton di Casteldelfino comprendeva 4 comunità:
Bellino, Casteldelfino, Chianale e Pontechianale.
Il funzionamento della macchina amministrativa dell’Escarton rispondeva ad esigenze di snellezza e semplicità notevoli.
Le riunioni dei membri dell’Escarton scelti dalle Comunità avvenivano qualora vi fosse stato bisogno di discutere di un particolare tema ed il Segretario della Comunità dove si sarebbe dovuto svolgere l’incontro si occupava della convocazione.
L’assemblea era priva di Presidente; in tal modo si evitava preventivamente ogni complicazione in ordine alla sua elezione. Il dibattito era moderato dal Segretario, che ne redigeva il verbale. Di solito tale figura era ricoperta dal notaio del luogo.
Formatesi nel ‘300, le comunità degli Escarton rappresentavano per l’epoca un esempio di democraticità e sviluppo di difficile paragone con il resto dell’Europa.
Esse sopravvissero indenni fino al 1713, laddove con il trattato di Utrecht si stabilì la cessione da parte della Francia a favore del neonato regno di Sardegna dei tre Escarton di Oulx, Pragelato e Casteldelfino. Il confine venne così portato sulla cresta spartiacque, tagliando in due una comunità che aveva sempre visto nelle alpi una cerniera piuttosto che una barriera.
Sul versante francese i due Escarton rimasti, Briançon e Queyras sopravvissero ancora per pochi anni, fino alla Rivoluzione Francese del 1789, laddove in un’ottica di abbandono totale di qualunque privilegio vennero cancellati gli antichi benefici.
Sul versante Italiano, dopo la scomparsa dei privilegi e delle libertà locali fu la volta della lingua francese e della lingua d’Oc, sostituite progressivamente dall’Italiano (lingua della Pubblica Amministrazione e d’insegnamento nelle scuole) e dal Piemontese.
Scarica la carta del territorio degli Escarton
Andrea Terzolo (Oulx)